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La vitamina D è un nutriente essenziale con un ruolo cruciale per la salute di ossa, muscoli, sistema immunitario e per molte altre funzioni. La sua carenza è un problema diffuso, ma fortunatamente prevenibile e trattabile. In questo articolo, esploreremo cos’è la vitamina D, le cause, i sintomi, le conseguenze della sua carenza, come viene diagnosticata e, soprattutto, come aumentare e mantenere livelli ottimali per il tuo benessere.

Cos'è la vitamina D e a cosa serve

La vitamina D è una vitamina liposolubile, ovvero si scioglie nei grassi e viene immagazzinata nel tessuto adiposo. È unica perché il nostro corpo può sintetizzarla autonomamente attraverso l’esposizione alla luce solare, in particolare ai raggi UVB. Svolge diverse funzioni vitali:

  • Salute delle ossa: è fondamentale per l’assorbimento di calcio e fosforo, minerali che costituiscono le ossa. Previene il rachitismo nei bambini e l’osteomalacia e l’osteoporosi negli adulti, condizioni che rendono le ossa fragili e suscettibili a fratture.
  • Funzione muscolare: contribuisce alla normale contrazione muscolare e alla forza.
  • Sistema immunitario: modula la risposta immunitaria, aiutando l’organismo a difendersi dalle infezioni.
  • Altre funzioni: studi recenti suggeriscono un ruolo della vitamina D nella regolazione della pressione sanguigna, nella salute cardiovascolare, nella funzione cerebrale e nella prevenzione di alcune malattie croniche, come il diabete di tipo 2 e alcune forme di cancro (anche se la ricerca in questi ambiti è ancora in corso).

Cause della carenza di vitamina D

Diverse cause possono portare ad una carenza:

  • Insufficiente esposizione solare: è la causa principale. Fattori come la latitudine (più ci si allontana dall’equatore, minore è l’irradiazione UVB), la stagione (inverno), l’ora del giorno (mattina presto e tardo pomeriggio), l’inquinamento atmosferico, l’uso di creme solari con SPF elevato e la pigmentazione della pelle (le pelli più scure sintetizzano meno vitamina D) influenzano la produzione cutanea.
  • Dieta povera di vitamina D: pochi alimenti ne contengono quantità significative.
  • Malassorbimento intestinale: patologie come celiachia, malattia di Crohn, fibrosi cistica o interventi chirurgici all’intestino possono compromettere l’assorbimento dei grassi e, di conseguenza, della vitamina D.
  • Età avanzata: con l’età, la capacità della pelle di sintetizzare la vitamina D diminuisce e i reni diventano meno efficienti nel convertire la vitamina D nella sua forma attiva.
  • Obesità: il tessuto adiposo “sequestra” la vitamina D, riducendone la biodisponibilità.
  • Alcuni farmaci: corticosteroidi, anticonvulsivanti, alcuni farmaci per l’HIV e farmaci per il colesterolo (colestiramina) possono interferire con il metabolismo della vitamina D.

Sintomi e conseguenze della carenza di vitamina D

I sintomi di una carenza di vitamina D possono essere subdoli e aspecifici, soprattutto nelle fasi iniziali. È importante prestare attenzione a segnali come:

  • Stanchezza e affaticamento persistenti.
  • Dolori muscolari, debolezza e crampi.
  • Dolore alle ossa, in particolare alla schiena, al bacino e alle gambe.
  • Maggiore predisposizione a infezioni frequenti.
  • Alterazioni dell’umore, come tristezza e depressione.

Se la carenza di vitamina D non viene corretta, può portare a conseguenze più serie per la salute:

  • Rachitismo (nei bambini): questa condizione causa deformazioni ossee e ritardo nella crescita.
  • Osteomalacia (negli adulti): provoca dolore osseo diffuso, debolezza muscolare, difficoltà a camminare e aumenta il rischio di fratture.
  • Osteoporosi: aumenta significativamente il rischio di fratture ossee, soprattutto a carico di vertebre, femore e polso, specialmente nelle persone anziane.
  • Aumento del rischio di cadute (negli anziani): la debolezza muscolare e i dolori ossei possono compromettere l’equilibrio e aumentare il rischio di cadute.
  • Possibile associazione con un aumentato rischio di malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2, alcune forme di cancro e malattie autoimmuni: anche se la ricerca in questi ambiti è ancora in corso e necessita di ulteriori conferme, diversi studi suggeriscono un legame tra bassi livelli di vitamina D e un aumentato rischio di queste patologie.

Diagnosi della carenza di vitamina D

La diagnosi di carenza di vitamina D si basa su un semplice esame del sangue che misura i livelli di 25-idrossivitamina D [25(OH)D]. Questo esame è il metodo più affidabile per valutare lo stato di vitamina D nell’organismo. I valori vengono interpretati secondo le linee guida mediche:

  • Sufficienza: > 30 ng/mL (75 nmol/L)
  • Insufficienza: 20-29 ng/mL (50-74 nmol/L)
  • Carenza: < 20 ng/mL (50 nmol/L)

È importante consultare il medico per interpretare correttamente i risultati dell’esame e stabilire l’eventuale necessità di integrazione.

Come aumentare e mantenere i livelli di vitamina D (prevenzione)

Per aumentare e mantenere livelli adeguati:

  • Esposizione solare: esporsi al sole per 15-30 minuti al giorno, con la pelle scoperta (viso, braccia e gambe), nelle ore centrali della giornata (tra le 10:00 e le 15:00), è il modo più efficace per stimolare la produzione di vitamina D. È importante trovare un equilibrio tra l’esposizione solare per la sintesi di vitamina D e la protezione della pelle dai danni del sole.
  • Alimentazione: includere nella dieta alimenti ricchi di vitamina D: pesce grasso (salmone, sgombro, aringhe, tonno, pesce spada), olio di fegato di merluzzo, tuorlo d’uovo, fegato e funghi (soprattutto quelli esposti ai raggi UV).
  • Integrazione: in caso di carenza accertata, insufficiente esposizione solare, malassorbimento o altre condizioni che ne aumentano il fabbisogno, il medico può prescrivere integratori di vitamina D (D2 o D3). La vitamina D3 (colecalciferolo) è generalmente considerata più efficace. Il dosaggio e la durata dell’integrazione devono essere stabiliti dal medico in base alle esigenze individuali e ai risultati degli esami.

Prevenzione

La prevenzione della carenza si basa sulle stesse strategie per aumentare i livelli: esposizione solare controllata, dieta equilibrata e, se necessario, integrazione sotto controllo medico. Il monitoraggio periodico dei livelli di 25(OH)D è importante, soprattutto per le persone a rischio.

La vitamina D è un nutriente fondamentale per il benessere generale. Prevenire e trattare la sua carenza è cruciale per la salute delle ossa, del sistema immunitario e per molte altre funzioni.

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